Nella Valle del Savio sorge il comune di Sarsina, meta di migliaia di pellegrini, che giungono in questa parte della Romagna Toscana, per ricevere la tradizionale benedizione con la “catena” del Santo taumaturgo.
San Vicinio giunse a Sarsina per sfuggire alla malevolenza dell’imperatore Diocleziano. Dopo la morte, ai suoi resti venne attribuito il potere di curare le persone, e per questo fu definito taumaturgo. Nella Basilica di San Vicinio sono tuttora conservate le reliquie del santo, insieme alla sua miracolosa catena. Secondo la leggenda, questa era utilizzata da Vicino stesso per macerarsi le carni, ed è oggi considerata un forte simbolo religioso, che evoca la sofferenza umana.
A San Vicinio, ogni 28 agosto, viene dedicata una festa, durante la quale i fedeli ricevono i tradizionali curdlen, che simboleggiano la famosa catena di ferro. Questi sono fili colorati di seta, che vengono benedetti, per poi essere portati al collo da ammalati e devoti.