Poco distante dal centro storico, su un’altura, si trova il Castellaccio. Esso domina il centro abitato di Rocca San Casciano e si profila in più punti sopra i tetti delle eleganti case in stile toscano del Paese.
La fortificazione, in sasso e malta, fu edificata intorno all’anno mille (XI sec.) probabilmente per volere dei Conti Calboli di Calbola. Questi ultimi, infatti, avevano il castello principale a Calboli (fra Rocca San Casciano, Dovadola e Predappio).
Nel 1197 in un documento si registra per la prima volta l’espressione Castrum Roche Sancti Cassiani in Casatico, ovviamente, ciò porta a presupporre l’esistenza di un castello riconducibile a quello attualmente riconosciuto come Castellaccio.
Fin dalla sua origine, lo scopo della costruzione è stato quello di difendere l’antico borgo medievale dai nemici nonché di controllare i valichi appenninici della zona.
La storia di questo monumento si intreccia con le antiche rivalità tra i ghibellini Ordelaffi e i guelfi De’ Calboli. Alla fine del 1300, infatti, Francesco De’ Calboli lasciò tutti i suoi beni alla Repubblica di Firenze alla quale il Paese rimase legato fino al 1923.
A causa del terremoto del 1661 il Castellaccio fu in gran parte distrutto. Dell’ampio castello originario non rimane altro che la sua robusta torre alta 15 metri (maschio del castello), un
antico torrione di guardia e ampie porzioni di cinta muraria recentemente riportate alla luce.
L’edificio è visitabile solo dall’esterno.
Il sito è attualmente oggetto di interventi di restauro e non è possibile accedere all’area circostante.
Autore del testo: Avvocato Elisa Rabiti
Credits dell’immagine: Avvocato Elisa Rabiti